Collezione: Carla Accardi

"Introduzione a Carla Accardi"

Pioniera dell’astrazione in Italia, Carla Accardi è stata una figura chiave dell’arte del dopoguerra e dell’avanguardia romana. Attraverso segni grafici, trasparenze e superfici vibranti, ha dato vita a un linguaggio visivo unico, capace di fondere rigore formale e libertà espressiva. La sua opera è un dialogo continuo tra luce, spazio e scrittura segnica.

Carla Accardi

Biografia Carla Accardi

Carla Accardi (Trapani, 1924 – Roma, 2014) è stata una delle protagoniste assolute dell’arte astratta in Italia e tra le prime donne a imporsi con autorità nel panorama artistico internazionale del secondo dopoguerra. La sua ricerca, coerente e radicale, ha attraversato più di sei decenni, evolvendosi da una pittura segnica in bianco e nero verso sperimentazioni cromatiche, linguistiche e materiali che hanno lasciato un’impronta profonda nella storia dell’arte contemporanea.

Formatasi tra Palermo, Firenze e infine Roma, Accardi si trasferisce nella capitale nel 1946, dove incontra e sposa Antonio Sanfilippo, pittore anch’egli originario della Sicilia. L’anno successivo è tra i fondatori del gruppo Forma 1, insieme a Turcato, Consagra, Dorazio, Perilli e Guerrini: un collettivo che teorizza un’arte astratta e marxista, in netto contrasto con il neorealismo dominante in quegli anni. L’impegno ideologico si fonde subito, per Accardi, con un'intensa ricerca plastica sul segno come struttura autonoma del linguaggio visivo.

Negli anni Cinquanta e Sessanta, Accardi sviluppa un vocabolario pittorico in cui i segni ricorrenti e dinamici abitano superfici monocrome, spesso vibranti di contrasti cromatici. L’opera si fa gesto e scrittura, attingendo a un'esperienza pittorica unica che affonda le radici tanto nella memoria mediterranea quanto nel presente urbano. In questa fase Accardi espone regolarmente in Italia e in Europa, diventando un punto di riferimento per le ricerche astratte e informali.

Il vero punto di svolta avviene alla fine degli anni Sessanta, quando introduce nella sua pratica artistica l’uso del sicofoil, un materiale plastico trasparente e flessibile che le consente di realizzare opere ambientali, leggere e smaterializzate. Le sue Tende, installazioni fatte di fogli colorati e segni bianchi, sono tra i lavori più iconici e rappresentano un’apertura decisa verso lo spazio, la percezione e la partecipazione dello spettatore. È in questo contesto che Accardi diventa anche una figura centrale del femminismo italiano: nel 1970 fonda, insieme a Carla Lonzi e Elvira Banotti, il gruppo Rivolta Femminile, affermando la necessità di un’autonomia dell’identità femminile anche nel campo artistico.

Dagli anni Ottanta in poi, Accardi alterna grandi opere su tela grezza a ritorni su carta e plastiche, mantenendo un dialogo continuo con la storia dell’arte, l’avanguardia e la contemporaneità. La sua ricerca si arricchisce di riflessioni sul segno, la trasparenza, la luce, lo spazio pittorico. La sua poetica, fatta di coerenza formale e tensione intellettuale, ha influenzato intere generazioni di artiste italiane e internazionali.

Ha esposto in numerose Biennali di Venezia (1948, 1964, 1976, 1978, 1988, 1993), al MoMA PS1 di New York (2001), al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, al MACRO di Roma, ed è stata inclusa in rassegne come Wack! Art and the Feminist Revolution e Women in Abstraction. Le sue opere fanno parte delle collezioni dei principali musei italiani e internazionali, tra cui il MoMA di New York, la Tate Modern di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, il Museo del Novecento di Milano, il MAXXI e la GNAM di Roma.

Negli ultimi anni della sua vita, Carla Accardi ha ricevuto numerosi riconoscimenti pubblici, tra cui il Premio Presidente della Repubblica per la carriera artistica. La sua figura, tra rigore e poesia, tra forma e pensiero, resta ancora oggi centrale per comprendere il rapporto tra arte astratta, coscienza femminile e sperimentazione visiva.

Contenuto comprimibile

Carla Accardi nei musei del mondo

Tate Modern (Londra): possiede Big Blue (1974, sicofoil), in collezione permanente

National Gallery of Art, Washington

Museum of Modern Art (MoMA), New York

Centre Pompidou, Parigi

Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma MACRO – Museo d’Arte Contemporanea, Roma

MUSMA, Matera

MAMbo, Bologna

Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, Torino

Museo del Novecento, Milano

Museo regionale d’arte moderna e contemporanea, Palermo

Museo Sen. Ludovico Corrao, Gibellina

Galleria civica di Modena

Museo Palazzo Collicola, Spoleto

Fondazione Prada, Milano

MAP – Museo Arte Plastica, Castiglione Olona

Museo Novecento, Firenze

Museum di Bagheria

MAMVP, Parigi

Musée d’Art Moderne et Contemporain, Strasburgo

Collezione Farnesina / Ministero Affari Esteri, Roma

Collezione Roberto Casamonti, Firenze

Galleria “La Salerniana”, Erice

Pinacoteca Nunzio Sciavarrello, Bronte

Palazzo delle Esposizioni, Roma

Maison La Roche, Parigi

Mostre personali e collettive

Studio Marconi, Milano (1952, 1980)

MOMA PS1 – Triplice Tenda, New York (2001)

Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi (2002)

MACRO, Roma (2004)

Musma, Matera (2013)

Palazzo delle Esposizioni, Roma (2024 centenario)

Biennale di Venezia (1948, 1964, 1976, 1978, 1988, 1993)

Documenta (partecipazione periode)

The Italian Metamorphosis, Guggenheim NYC (1994)

Wack! Art and Feminist Revolution, MOCA Los Angeles e Washington (2007)

Women in Abstraction, Centre Pompidou (2021)

Antonio Damiani Galleria rende omaggio a Carla Accardi con una selezione di opere che ne raccontano la visione pionieristica, il rigore linguistico e l’impegno politico. Una ricerca che ha anticipato molti temi oggi al centro dell’arte contemporanea: il corpo, la superficie, l’identità, la scrittura, lo spazio.