Collezione: Peter Halley
"Introduzione a Peter Halley"
Peter Halley è un artista concettuale tra i più influenti della scena americana dagli anni ’80. Con le sue “celle” e “condutture” fluorescenti, ha trasformato l’astrazione geometrica in una riflessione critica sulla società contemporanea, l’architettura e i sistemi di controllo. Figura chiave del movimento Neo-Geo, Halley è anche teorico e scrittore, oltre che docente di lunga data. Vive e lavora a New York.

Biografia Peter Halley
Peter Halley (n. 1953, New York) è uno dei protagonisti della pittura americana postmoderna. La sua ricerca, sviluppatasi a partire dagli anni Ottanta, è tra le più coerenti e radicali nel ridefinire il linguaggio astratto in relazione alla società tecnologica e all’architettura del controllo.
Formatosi a Yale (B.A., 1975) e alla University of New Orleans (M.F.A., 1978), Halley torna a New York nel 1980 e si impone rapidamente come figura chiave della cosiddetta “Neo-Geo”, un movimento che riattualizza l’astrazione geometrica in chiave concettuale, critica e sociologica. In quegli anni sviluppa il suo celebre vocabolario visivo: “celle”, “condotti” e “reti” che diventano metafore pittoriche della prigione sociale moderna, dell’isolamento urbano, dell’automazione e della comunicazione digitale.
Le sue tele, rigorosamente piatte, sono realizzate con acrilici fluorescenti, vernici industriali e Roll-a-Tex – un materiale normalmente usato per rivestimenti murali – che sottolineano la distanza dalla pittura tradizionale e affermano una dimensione industriale e impersonale. Con un uso consapevole del colore artificiale e dei moduli ripetuti, Halley trasforma l’astrazione in uno strumento per leggere le strutture simboliche del potere contemporaneo.
Parallelamente all’attività pittorica, Halley è un pensatore lucido e influente. Ha scritto numerosi testi teorici, alcuni dei quali – come “Notes on the Paintings” (1982) o “The Crisis in Geometry” – sono considerati manifesti della sua generazione. Nei suoi scritti dialoga con la filosofia francese post-strutturalista (Foucault, Baudrillard, Derrida), l’architettura, la cultura digitale e i media.
Tra il 1996 e il 2001 dirige Index Magazine, una rivista culturale indipendente dedicata all’arte, alla moda, al design e alla cultura pop underground di New York. Dal 2002 al 2011 è direttore della Yale School of Art, dove ha influenzato una nuova generazione di artisti americani.
Contenuto comprimibile
Peter Halley nei musei del mondo
Le opere di Halley sono esposte nei più importanti musei del mondo, tra cui:
- The Museum of Modern Art (MoMA), New York
- Whitney Museum of American Art, New York
- Guggenheim Museum, New York
- Tate Modern, Londra
- Centre Pompidou, Parigi
- Stedelijk Museum, Amsterdam
- Musée d’Art Moderne de Paris
- LACMA – Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles
- Walker Art Center, Minneapolis
- Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid
Mostre personali e collettive
- 2023 – Peter Halley: Cells and Grids, Dallas Contemporary
- 2022 – Heterotopia I, Lever House, New York
- 2018 – Conduits: Paintings from the 1980s, Schirn Kunsthalle, Francoforte
- 2015 – Peter Halley, Musée d'Art Moderne Grand-Duc Jean (MUDAM), Lussemburgo
- 2014 – Early Paintings, Mary Boone Gallery, New York
- 2001 – Exploding Cell, CAPC Musée d’Art Contemporain, Bordeaux
- 1989 – Partecipazione alla 44ª Biennale di Venezia, Padiglione USA
Oggi Peter Halley continua a vivere e lavorare a New York. La sua opera, lucida e coerente, rimane una delle più importanti riflessioni visive sulle condizioni tecnologiche, spaziali e psicologiche della contemporaneità.