$236M per Klimt e $12M per un Cesso: La Polarizzazione del Mercato d'Arte nelle Aste Record di Sotheby's
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👑 La Storia Riscrive il Record: Il Trionfo di Klimt
Il «Ritratto di Elisabeth Lederer» (1914) di Gustav Klimt, dopo una contesa di venti minuti tra sei bidder, è diventato la seconda opera più cara di sempre, la più preziosa tra quelle moderne. Con i 236,36 milioni di dollari necessari per aggiudicarsela, Sotheby's a New York, il 18 novembre, scrive un pezzo di storia del mercato dell'arte, e soprattutto, della sua.

Il dipinto, che ritratta la giovane figlia di Serena Lederer, tra le più importanti mecenati dell'autore, è infatti la migliore aggiudicazione di sempre per la maison. Mai apparso prima sul mercato libero, il dipinto era stimato oltre 150 milioni di dollari. La sua vendita segna un debutto memorabile per la casa d'aste, per la prima volta in scena nella nuova sede del Breuer Building, ex sede del Whitney Museum.
Raffinato nella resa del volto, sontuoso negli ornamenti, il ritratto incarna la quintessenza del modernismo viennese in cui giovinezza, bellezza e simbolismo si fondono in un’opera di straordinario impatto visivo.
Il dipinto fa registrare un risultato clamoroso, che raddoppia con margine i 104,5 milioni di «Birch Forest», aggiudicato nel 2022 da Sotheby’s Londra e precedente record per il pittore. Inevitabilmente, il ritratto ha fatto registrare il risultato più alto dell'intero 2025.
L'opera di Klimt scavalca i 195 milioni di dollari di «Shot Sage Blue Marilyn» di Andy Warhol, blindando la seconda posizione assoluta nella storia delle aste (rimane inarrivabile il «Salvator Mundi», attribuito a Leonardo da Vinci, a 450,3 milioni di dollari).
La Leonard A. Lauder Collection è sembrata da subito capace di riattivare l'entusiasmo di buyer e appassionati, grazie anche agli altri due capolavori di Klimt venduti nella stessa sera: «Blumenwiese» ($86 milioni) e «Waldhag bei Unterach am Attersee» ($68,3 milioni).
🚽 La Satira e il Valore Reale: Il Cesso d'Oro di Cattelan
L'intento concettuale di «America» (2016), tra le opere più iconiche di Maurizio Cattelan (1960), ha aggiunto da Sotheby's, in asta, un nuovo capitolo della sua storia sospesa tra gioco e provocazione. E ovviamente ironia.

Presentato con una stima di vendita che era proporzionata al peso in oro dell'opera – 10 milioni di dollari per 101,2 kg – è stata venduta il 18 novembre per 12,1 milioni di dollari. Poco più del suo valore reale, raggiunto solo grazie alle commissioni. L'aggiudicazione netta, a conti fatti, combacia esattamente con la valutazione iniziale di 10 milioni di dollari.
Buffo, per certi aspetti, che nel mercato dove il valore è per sua essenza aleatorio, questo lavoro sia stato battuto esattamente per quel che vale. O meglio, per quel che vale l'oro.
Fin dal suo debutto al Guggenheim di New York, nel 2016, l'opera ha innescato un interessante dialogo col pubblico, chiamato a usarlo e quindi a interrogarlo, sul senso dell'arte e del lusso. Lo stesso Cattelan affermò ironicamente: «Avevo sperato fosse una performance…ma temo di no ».

Il Dialogo con la Storia: Da Duchamp a Manzoni
Il gesto di Cattelan è un'inversione rispetto al ready-made di Duchamp: non è un oggetto banale innalzato ad arte, bensì un oggetto nobilitato - un cesso d’oro - che torna alla sua funzione quotidiana.
Questa sfera tematica riecheggia anche la manzoniana lezione della «Merda d’artista» (1961), esempio di ironia estrema sul valore dell’opera. Il titolo «America» è un commento sociale sferzante, divenendo simbolo di una nazione opulenta, del suo sogno deragliato nel lusso estremo e nella disuguaglianza sociale.
La Lezione delle Aste 2025
Le recenti aste di Sotheby's ci consegnano un mercato vivo, ma profondamente diviso, polarizzato tra:
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Il Consolidamento (Klimt): L'arte storica che conferma il valore inattaccabile dei Maestri come beni rifugio.
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La Provocazione Virale (Cattelan): L'arte concettuale che vende idee e satira sociale, dove il valore economico è guidato dalla discussione e dal marketing intellettuale.
Entrambi, a modo loro, hanno scritto la storia del mercato, dimostrando che, in un anno economico incerto, il denaro non manca... a patto di offrire l'opera giusta.
