Collezione: Pino Pascali
"Introduzione a Pino Pascali"
Pino Pascali è uno degli artisti italiani più significativi del secondo Novecento. Figura chiave dell’Arte Povera, la sua opera è un potente intreccio di immaginazione mediterranea, ricerca materica e ironia concettuale. Pascali ha lasciato un’impronta profonda nonostante la sua breve vita, diventando una presenza imprescindibile nella storia dell’arte contemporanea.

Opere
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Cavernicolo
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Biografia Pino Pascali
Pino Pascali (Bari, 1935 – Roma, 1968) è una delle figure più carismatiche e rivoluzionarie dell’arte italiana del secondo dopoguerra. Nato in Puglia ma attivo soprattutto a Roma, Pascali ha saputo trasformare la sua formazione accademica e la sua esperienza come scenografo e designer pubblicitario in un linguaggio artistico innovativo, multidisciplinare e profondamente radicato nella cultura mediterranea.
Dopo aver studiato scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma, Pascali lavora per la RAI e nel mondo della pubblicità, ambienti in cui sviluppa una forte sensibilità per l’immagine, il ritmo visivo e la teatralità degli oggetti. Questi elementi si ritrovano fin dai suoi esordi artistici nei primi anni Sessanta, dove l’uso di materiali industriali, sintetici e poveri si combina con riferimenti al gioco, alla natura e alla memoria personale.
La sua prima esposizione personale, nel 1965 alla Galleria La Tartaruga di Roma, segna un momento decisivo nella scena artistica italiana. Le opere di quel periodo – come le celebri "Armi" e gli "Animali finti" – non sono semplici sculture, ma esperienze visive ironiche e ambigue, che mettono in discussione la percezione della realtà e il ruolo stesso dell’opera d’arte. Pascali costruisce oggetti evocativi utilizzando materiali come gomma piuma, corda, acciaio e moquette, ridefinendo le categorie della scultura e anticipando i linguaggi dell’installazione e della performance.
Nel 1967 entra nel nucleo storico dell’Arte Povera, movimento che condivide l’interesse per la materia grezza, per la relazione diretta tra spazio, corpo e opera, e per una riflessione sull’identità culturale in chiave contemporanea. Le sue opere come "1 metro cubo di terra", "1 metro cubo di acqua", e le installazioni dei cosiddetti "campi arati" introducono nel lessico artistico una poetica fatta di terra, acqua, sabbia e radici, con un forte legame con il territorio d’origine e con il paesaggio pugliese.
La morte improvvisa di Pascali, a soli 32 anni, in un incidente motociclistico nel 1968, interrompe una traiettoria artistica esplosiva ma già straordinariamente compiuta. In pochi anni, l’artista aveva già ridefinito il concetto di scultura, anticipato il minimalismo esperienziale e indicato una via profondamente italiana, e insieme universale, alla contemporaneità.
L’eredità di Pino Pascali è oggi riconosciuta a livello internazionale: le sue opere sono presenti nelle collezioni dei più importanti musei del mondo, tra cui il MoMA di New York, la Tate Modern di Londra, il Centre Pompidou di Parigi e il MAXXI di Roma. La sua figura è celebrata non solo per la forza visionaria delle sue opere, ma anche per l’originalità con cui ha saputo coniugare arte e vita, natura e artificio, radici locali e sperimentazione globale.
Oggi Pino Pascali è considerato un artista fondamentale per comprendere l’evoluzione dell’arte contemporanea italiana e la sua apertura verso nuovi linguaggi installativi, relazionali ed ecologici. Il suo lavoro continua a ispirare nuove generazioni di artisti e curatori, grazie a una produzione coerente, provocatoria e profondamente autentica.
Contenuto comprimibile
Pino Pascali nei musei del mondo
MoMA – Museo d'arte moderna , New York
Centre Pompidou, Parigi
Tate Modern , Londra
Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, Torino
GAM – Galleria d’Arte Moderna, Torino
Fondazione Pino Pascali, Polignano a Mare
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma
Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma
Museo Madre, Napoli
Mostre personali e collettive
1965, Galleria La Tartaruga, Roma (prima personale)
1980, Pino Pascali, Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano
1990, Pino Pascali, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma
2010, Pascali – ritorno a Venezia, Fondazione Pino Pascali
2015, Pino Pascali. Il mare, la terra, il gioco, Fondazione Prada, Milano
1968, Biennale di Venezia (postuma, Premio Internazionale della Giovane Pittura)
2001 , Arte Povera, Walker Art Center, Minneapolis
2017 , Arte Povera: Dalla Collezione, Tate Modern, Londra
2023, Italia '60–'70. Arte Povera e dintorni, Palazzo delle Esposizioni, Roma
La Galleria Antonio Damiani è orgogliosa di presentare il lavoro di Pino Pascali, artista visionario e profondamente radicato nella cultura mediterranea. Le sue opere, testimoni di un’epoca e di una libertà creativa unica, rappresentano una tappa essenziale nel nostro percorso espositivo dedicato ai grandi protagonisti dell’arte italiana del Novecento.